Elisa Bastiani

Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

Vaginismo

Il vaginismo è un problema sessuale caratterizzato da una contrazione riflessa (involontaria) dei muscoli che circondano la vagina, associato a un significativo timore della penetrazione. 

Questi muscoli, in condizioni di normalità, sono sotto il controllo volontario della donna che può contrarli e rilassarli a suo piacimento. Nel vaginismo, invece, lo spasmo è autonomo, la donna non è in grado di percepirlo né controllarlo e può comparire al solo pensiero o tentativo di un rapporto sessuale rendendo la penetrazioni impossibile.

Nella maggior parte dei casi non è solo la vagina ad essere coinvolta nella reazione di contrattura involontaria ma la donna reagisce con tutto il suo corpo, contraendo i muscoli delle gambe, spostando il bacino, inarcando la schiena e allontanando con le braccia il partner per timore della penetrazione e, soprattutto, del dolore.

Il vaginismo è la principale causa femminile di “matrimonio bianco” (non consumato) e, più in generale, dell’impossibilità di avere rapporti sessuali completi.

Clinicamente vengono definiti quattro livelli di gravità del problema che dipendono dai diversi modi in cui la donna reagisce ai tentativi di penetrazione. 

È inoltre importante fare una distinzione tra vaginismo primario, se presente dall’inizio della vita sessuale della donna, e secondario, se compare dopo un periodo di mesi o anni di rapporti normali.

In ogni caso, la diagnosi di vaginismo dev’essere fatta da un ginecologo dopo un’attenta e precisa visita specialistica.

Stiamo insieme da 12 anni e non siamo mai riusciti ad avere un rapporto completo. Lui dice di sentire un muro e io lo blocco quasi subito per paura che insistendo possa fare male; ogni volta va a finire così. All’inizio ci provavamo spesso ma ora non più. 

Diversamente dal pensiero comune, le cause del vaginismo non sono organiche: la maggior parte delle condizioni mediche che produce dolore durante la penetrazione può interferire con la possibilità di avere dei rapporti scatenando quindi una ‘reazione vaginismica’; questa però è solamente reattiva e generalmente scompare con la risoluzione della condizione che l’ha attivata.

Le cause del vaginismo vanno invece ricercate nella storia personale della donna, nella sua dimensione psicologica e nella relazione di coppia. 

Mi sento diversa dalle altre donne. Mi chiedo come sia possibile che io non riesca a fare una cosa così naturale e che tutte fanno con tanta semplicità. Le altre riescono ad avere dei rapporti, perché io non ce la faccio? Ci abbiamo provato in tutti i modi, all’inizio avevamo pensato che col tempo si sarebbe risolto da solo. Adesso invece siamo arrivati a pensare che forse non ci riusciremo mai.

La frustrazione, lo sconforto, il senso di inadeguatezza e di impotenza sono solo alcune delle sensazioni riferite da molte donne che soffrono di vaginismo; col passare del tempo alcune di esse possono iniziare a pensare di non essere accettate dal proprio partner e temere che la relazione possa finire “per colpa di questo problema”.

Molte coppie che arrivano in consultazione riferiscono di provare una profonda sofferenza, solitudine e senso di impotenza verso qualcosa che entrambi non sanno come risolvere.

Non abbiamo mai parlato con nessuno di questo problema, è una cosa troppo intima e personale e molti non capirebbero. I nostri amici e genitori non se lo immaginerebbero mai. Quando siamo in compagnia e qualcuno scherza facendo battute sul sesso noi proviamo un grande imbarazzo; molte volte ridiamo facendo finta di niente, ma dentro ci sentiamo “morire”.

Spesso accade che le coppie chiedano aiuto dopo molti anni che stanno insieme; in alcuni casi lo fanno perché desiderano avere un figlio e l’impossibilità di procreare, oltre a creare sofferenza, rischia di destabilizzare la coppia facendola sentire “incompleta”.

Il vaginismo è un disturbo che, nella quasi totalità dei casi, ha un esito altamente positivo arrivando alla sua completa risoluzione

Affinché questo sia possibile è indispensabile, innanzitutto, una precisa e attenta valutazione di un ginecologo che possa confermare la diagnosi.

In un secondo momento, un professionista con specifiche competenze in sessuologia, potrà prendere in considerazione quelle componenti relative alla sfera psicologica, emotiva e relazionale che possono aver favorito l’insorgere del problema. In questo modo sarà possibile avere un quadro completo della situazione che consentirà di tracciare il percorso più idoneo a quella donna e/o alla coppia.

Se pensate di avere questo problema 

non vergognatevi, 

non fatevi sopraffare dallo sconforto, 

non sentitevi sole. 

Non siete le uniche a vivere questa situazione. 

RISOLVERLA E’ POSSIBILE. 

Rivolgetevi a un professionista, vi indicherà il percorso più adatto a voi.